Cambia il numero che indica l'anno, nel nostro calendario. Ogni giorno è diverso, ma capodanno è un'opportunità per "farci caso".
Una riflessione sul cambiamento la prendo in prestito a Caroline Myss. Cambiare " è la capacità di liberarsi del vecchio per accogliere il nuovo, consci del fatto che tutte le cose iniziano e finiscono al momento giusto.Quando il cambiamento avviene, ci impegniamo a interpretarlo come una parte naturale della vita e ci sforziamo di «fluire con esso», come consiglia il Tao Te Ching, e non contro di esso. Cercare di far rimanere immutate le cose è inutile, oltre che impossibile. Il nostro compito è di far convergere il meglio della nostra energia in tutte le situazioni, comprendendo che noi influenziamo, ma non controlliamo, ciò che sperimenteremo domani.È questo il significato del distacco: accorgersi che nessun individuo o gruppo di persone può determinare il cammino della vostra vita. Perciò, quando il cambiamento avviene è perché una dinamica più grande vi sta portando avanti." Per dirla con una storiella, prendiamo a prestito quella del cavallo nel pozzo. Un giorno, il cavallo di un contadino cadde in un pozzo. Non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le sue forze. Per molte ore, l'animale nitrì fortemente, disperato, mentre il contadino si chiedeva cosa avrebbe potuto fare. Il contadino pensò che il cavallo era già molto vecchio e non serviva più, e che anche il pozzo ormai era secco e aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera. Così, non valeva la pena sprecare energie per tirar fuori il cavallo dal pozzo. Allora, chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a interrare vivo il cavallo. Ciascuno prese una pala e cominciò a gettare della terra dentro il pozzo. Il cavallo non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo e pianse disperatamente. Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, il cavallo si calmò. Il contadino guardò in fondo al pozzo e con sorpresa vide che ad ogni palata di terra che cadeva sopra la schiena, il cavallo la scuoteva, salendo sopra la stessa terra che cadeva ai suoi piedi. Così, in poco tempo, il cavallo riuscì ad arrivare alla bocca del pozzo, a passare sopra il bordo e ad uscire da lì, trottando felice. Per essere pratici. La vita ci getta addosso molta terra di tutti i tipi, soprattutto se siamo già dentro un pozzo. Il segreto per uscire è scrollarsi la terra che portiamo sulle spalle e salirci sopra. Adoperiamo la terra che ci tirano addosso per fare un passo verso l'alto! Siamo qui per imparare e crescere. Imparare chi siamo e diventarlo. Cambiando. La Vita ci dà un sacco di materiale da studiare, spesso sotto forma di sportellate in faccia. O palate di terra addosso. magari da chi non ti aspetti. Qualcuno propone a questo punto 5 regole così semplici da diventare impossibili da applicare, se lo facciamo usando la mente. 1. Libera il cuore dall'odio. 2. Libera la mente dalle eccessive preoccupazioni. 3. Semplifica la tua vita. 4. Dà quello che hai dentro perchè ti piace darlo, senza aspettarti nulla. Se qualcuno ti dà, tu ringrazia. Se qualcuno non ti dà, tu ringrazia. Ti sta comunque insegnando. 5. Accogli la terra che ti tirano, poiché essa può essere parte della soluzione e non del problema.
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"Sei importante per il benessere del mondo. Riconosci coscientemente questa cosa, perché nel punto più profondo del tuo essere la sai già. Non importa chiunque tu sia, dove tu viva sul pianeta terra, quale sia il tuo passato, quale sia il colore della tua pelle o la tua origine culturale, quale forma di adorazione tu scelga, quale stile di vita tu abbia ... sei innatamente buono e il mondo è benedetto a causa tua. Sei importante per il processo della vita. Ogni pensiero costruttivo che pensi, ogni azione ispirata che compi e ogni sentimento di affetto che provi benedicono me e chiunque altro. Oltre a questo, la tua influenza silente si estende fino a raggiungere le unità più piccole della materia e la galassia più distante. Non hai un pensiero o non provi un sentimento, per quanto sottili o evidenti possano essere, che l'universo non ne venga influenzato." Roy Eugene Davis www.kriyayoga.it
Le antiche tradizioni spirituali ce lo spiegano, la fisica quantistica ce lo spiega. Siamo Tracce che si intersecano nel Cosmo, Vibrazioni che co-risuanano nell'Infinito. Come cellule di un organismo, nulla accade intorno a noi che non accada a noi. Come particelle di una molecola immensa, nulla cambia in noi che non faccia mutare la struttura di ciò che ci circonda. Nella tradizione cristiana, Natale viene. Un Bimbo che non è nulla, un Dio che è Tutto. Infinite benedizioni all'umanità ad opera di una creatura apparentemente insignificante. Ci affanniamo. A molte cose, ed avvenimenti e desideri e paure diamo in ostaggio il nostro cuore. Ma una sola cosa ci è necessaria: il tempo di Silenzio del Cuore, in cui gli occhi si volgano a Dentro. E noi possiamo contemplare della Traccia che siamo, riscaldarci della Fiamma che ci arde Dentro, vedere con gli Occhi dell'Anima come tutto sia Perfetto. Incomprensibile e Perfetto. Qui, Ora. "Dalla Gioia vengo, nella Gioia vivo immerso" Sia Natale così.... Quando è che l'Amore di coppia è "Guarigione"?
Intendo una condizione esistenziale che ci invita al Benessere, all'Essere Bene. Nei secoli il rapporto di coppia e la famiglia sono stati una necessità per l'Umanità. Una benedizione anche. La sicurezza in tempi in cui era più facile morire che vivere, di fame, di guerra, di malattia. E Oggi? La stabilità, il comfort, la tranquillità, l'affidabilità sono ciò che tiene in piedi in una relazione? Provocatoriamente si può affermare che la vita biologica non si fonda affatto su questi valori. In biologia ci si lega per procreare ed il cambiamento è l'unica certezza. Da dire che la crisi dei matrimoni sta a significare qualcosa. Potrebbe essere che un modello sociale sta effettivamente andando in crisi, ma nel significato di evolvere? E' possibile che poco alla volta ci avviciniamo ad un nuovo modello di relazioni umane, ora che, almeno nel mondo occidentale, il pericolo di "non sopravvivere" da soli (economicamente ed anche emotivamente) si affievolisce? L'Amore sviluppa Energia, ne è una forma, forse la più potente. Da usare come? Ognuno può dare la propria risposta. Forse per cercare la Verità. La Verità di chi si è veramente. Ed il partner può funzionare meravigliosamente bene a questo fine. Uno Specchio perfetto. Non c'è Amore senza Verità. E dalla loro unione nasce Libertà. La Libertà di poter essere accolti per come si è. Senza alcuna preclusione o clausola condizionale. Ogni volta che una relazione stringe o limita, cozza con la Verità di chi siamo ed è destinata ad andare in crisi. Ecco una possibilità. Una modalità in cui il nostro bisogno di amare diventa Essere bene. Nella crescita spirituale di un individuo, ciò che accade quando il piano delle relazioni con gli altri è stato esplorato, portando luce sulle nostre paure più profonde, è una scoperta stupefacente.
Realizziamo che davvero dalle nostre debolezze possiamo trarre la Forza. O se preferite che quelle paure ci regalano doti inaspettate ed alla fine ci rendono la Meraviglia che siamo. Quando sono debole, è allora che sono forte, ci ricorda San Paolo. Ad esempio, quanta sensibilità c'è in chi è fragile? Quale tesoro di intuitività può mettere a disposizione degli altri chi si è sentito abbandonato, tradito, violato? E la consapevolezza chiara e potente della Meraviglia che siamo, del nostro valore personale è proprio in Manipura. Lì il Potere (principalmente quello di Essere Bene) è in mano nostra, non più relativo a quanto gli altri ci considerano, ci stimano, ci amano. Manipura, il terzo chakra, è posto circa a livello dell'ombelico, vicino al plesso solare, centro nervoso essenziale per i nostri visceri e le nostre emozioni. L'elemento è il Fuoco, che richiama i processi digestivi ed anche emozioni come la rabbia, associata al fegato che in questa zona si trova. Ricordo qualche passaggio di Alchimia della Spiritualità, di Caroline Myss. "L'insegnamento che ce ne viene è: Onora te stesso. Cioè riconosci il tuo valore come creatura vivente, il diritto al rispetto di sè". Diventa ciò che sei nato per essere, tenendo conto che " Mentre noi misuriamo il successo in termini di benessere e sicurezza personale, l’universo lo mette in relazione a ciò che abbiamo imparato". Viviamo su un "pianeta-scuola" e non siamo qui per rimanere, conservare, semmai tutto ciò che arriva viene per insegnarci, quasi sempre non come vorremmo noi, spesso in maniera dolorosa. E quando ci mettiamo di traverso, resistiamo anzichè accogliere come insegnamento, non è raro che il nostro corpo ce lo segnali proprio con disturbi viscerali. La morsa allo stomaco. Il gonfiore alla pancia. Diarrea o stipsi. "Ogni volta che scegliamo di rafforzare il nostro potere interiore, poniamo un limite all’autorità che il mondo materiale ha sulla nostra vita, sul corpo, la salute, la mente e lo spirito". Siete nel Mondo, ma non siete del Mondo, scrive San Giovanni. "Dal punto di vista energetico, ogni scelta che arricchisce lo spirito rafforza il nostro campo di energia, e quanto più questo è forte, tanto minori saranno i contatti che avremo con persone ed esperienze negative. L’intuizione e l’indipendenza caratteristiche del terzo chakra ci conferiscono la capacità di correre rischi, di seguire gli istinti più viscerali. Nella tradizione cattolica, durante la cerimonia della Cresima, Lo Spirito entra in noi, sancendo il nostro ingresso nel mondo adulto (quando la maturazione personale è avvenuta in maniera incompleta, facilmente proviamo il bisogno di riconoscimento da parte degli altri; e la sensazione di abbandono che è la paura di restare soli, di chiedere la guida ad un adulto)" Meditare su questo chakra è meditare su chi sono, sulla mie capacità di stimarmi, di volermi bene, di darmi un voto: al di là di una modestia che spesso è solo vergogna o di una presunzione che è solo paura . Qualche minuto al giorno di silenzio, dopo avere eseguito esercizi di respirazione che ci aiutano a "ridurre i giri" della mente, possono essere un buon esercizio di Avvento. Il VIaggio Dentro continua. Cosa scopriamo di noi se usiamo tempo per il Silenzio?
Lì intorno all'area dell'ombelico, dove spesso avvertiamo un senso di fastidio, un peso, una tensione, è posto un centro di energia che in India si chiama secondo chakra, Svadhisthana, Dimore del sè, in agopuntura Qi Hai, mare del Qi, dove viene immagazzinata tutta l'energia del corpo. Un punto così sacro che i samurai utilizzavano per il seppuku, il suicidio onorevole. In tradizione yoga, questo punto è fondamentale per ciò che riguarda le Relazioni. In quel punto, da un punto di vista energetic0, ci si gioca la possibilità, ad esempio, di una vita capace di autonomia o di dipendenza. Prendo in prestito alcuni passaggi di Caroline Myss (nel libro, Alchimia dello Spirito). " Le relazioni sono essenzialmente veicoli di messaggi spirituali: portano nella nostra vita – e noi nella loro – rivelazioni riguardanti le nostre forze e debolezze." In questa visione, incontrare gli altri è entrare in una dimensone di apprendimento. Una scuola dove gli altri, spesso dolorosamente, ci insegnano dove dobbiamo lavorare su noi stessi e dove possiamo renderci disponibili per insgnare a gli altri. "Attraiamo» relazioni che ci aiutino a conoscere noi stessi. nulla avviene per caso; prima di avviare una relazione, le apriamo la porta con l’energia che generiamo." Questo è il motivo per cui spesso incontriamo sempre lo stesso tipo di partner, sempre lo stesso tipo di relazione, che invece di incolpare, dovremmo interrogare: cosa voglio nella vita? Perchè siamo ciò che vogliamo. E spesso preferiamo una prigione conosciuta (di sofferenza, di tradimento, di violenza, o più semplicemente di abitudine) ad una possibilità di felicità che ci spaventa perchè sconosciuta. Infatti nel secondo chakra è il Potere di Scegliere. Ed anche la paura che ne deriva. Scegliere è creare un futuro, una possibilità. E' una responsabilità di cui farsi carico e di cui non possiamo completamente sapere gli esiti. E' esercitare il Divino che è in noi. Noi che così portiamo a compimento il piano di Dio, ci rendiamo "maieuti", responsabili del parto della Vita che "freme nelle doglie", ci insegna San Paolo. Quante volte una scelta apparentemente sbagliata ci ha portato alla lunga conseguenze positive. E viceversa. " Paradossalmente, mentre la sua energia ci predispone al tentativo di controllare la nostra vita, il secondo chakra ci insegna anche che non possiamo avere il controllo. Ciononostante, noi tutti ci dibattiamo in un ciclo, apparentemente senza fine, di delusione, nel quale tentiamo di controllare le nostre vite. Cerchiamo senza sosta la sola, grande scelta che metterà ogni cosa della nostra vita in un ordine permanente, fermando il movimento della scelta abbastanza a lungo per stabilire il controllo finale su tutti e tutto. Questa scelta è la professione giusta? Il partner giusto da sposare? La giusta collocazione nello spazio? Nella ricerca continua di quest’unica scelta giusta, diamo corpo alla nostra paura del ritmo mutevole, che è la vita stessa. Nella ricerca di quest’unica persona o cosa che ci darà definitivamente pace, stabilità, amore e salute allontaniamo il potere più autentico che giace «dietro ai nostri occhi e non davanti a essi". La verità contenuta nella natura paradossale del dualismo è questa: non è importante cosa scegliamo; il nostro potere di influenzare un risultato giace nelle ragioni che ci spingono a compiere una determinata scelta. La sfida del secondo chakra è di comprendere le motivazioni delle scelte che facciamo. Scoprendole, capiremo il contenuto del nostro spirito. Siete pieni di paura o di fede? Ogni nostra scelta contiene l’energia sia della fede sia della paura, e il risultato di ogni decisione riflette in qualche modo quella fede o paura. Questa dinamica di scelta ci impedisce di fuggire da noi stessi o dalle nostre decisioni." Scegliere in paura è chiudersi in casa, giocare in difesa, limitare i danni, è nascondere il talento della parabola evangelica. Scegliere in fede è aprirsi, rischiare, mettere a frutto i talenti, accogliere che siamo qui per crescere e far crescere. "Il lato oscuro delle questioni relative al secondo chakra è rappresentato dalle nostre principali paure: stupro, tradimento, perdita economica e povertà, abbandono, solitudine, impotenza, e incapacità di prenderci cura di noi stessi. Ciascuna di queste paure ha il potere di controllarci e di dirigere le nostre azioni per tutta la vita. Nel linguaggio delle Sacre Scritture, queste paure sono definite «falsi dei». Per capire le nostre motivazioni e scoprire i nostri falsi dei, abbiamo bisogno di relazioni. Quando diamo vita a una relazione, usiamo parte della nostra energia o potere personale e, una volta che l’abbiamo stabilita, possiamo chiederci, spesso in modo inconscio: questa relazione sta attingendo potere da me o sono io che sto attingendo potere da lei? Nella maggior parte delle relazioni iniziamo a pensare in termini di opposti psicologicamente divisi, che inducono un conflitto: io o tu, mio o tuo, buono o cattivo, vincitore o vinto, giusto o sbagliato, ricco o povero. Dal punto di vista simbolico, questi conflitti rappresentano il rapporto che la maggior parte della gente ha con Dio: il mio potere o il Tuo? Ovvero, sei veramente con me su questa terra o devo cercare di controllare ogni cosa da solo? Questo conflitto fondamentale della fede è presente in tutte le nostre relazioni. Paradossalmente, la nostra sfida nel gestire queste energie conflittuali è quella di mantenerle nella consapevolezza dell’intrinseca unità dell’universo. Iniziamo questo viaggio esplorando il conflitto insito nelle relazioni. Le relazioni generano conflitto, il conflitto genera scelta, la scelta genera movimento e il movimento genera ulteriore conflitto. Usciamo da questo ciclo compiendo scelte che trascendono il dualismo e le divisioni che percepiamo tra noi e gli altri, e tra noi e Dio. Per tutto il tempo in cui cerchiamo di controllare un’altra persona e ci dimentichiamo che essa è uno specchio che riflette le nostre stesse qualità, alimentiamo il conflitto dentro di noi. Vedere noi e gli altri in unioni simboliche, tuttavia, ci aiuta ad attenuare le differenze. Questo è il significato simbolico del sacramento dell’eucaristia." Meditare in silenzio, portando attenzione al secondo chakra può aiutarci a fare chiarezza su noi stessi. Quale è la mia paura più profonda? Cosa cerco di dimostrare a me stesso, spesso consumando molta energia, con le mie azioni, ancora una volta, in queta relazione e poi ancora e poi ancora? Potremmo allora scoprire che proprio la nostra debolezza è la nostra forza. Che essa ci dona una sensibilità particolare ad un determinato tema, ci rende chi siamo. Chi siamo veramente. Le creature più vulnerabili sono spesso le più sensibili, le più commoventi, capaci di straordinaria creazione in campo artistico, ad esempio. Potremmo scoprire che fare i conti con un padre "mortificatore", con una madre "algida", ci ha messo in crisi per andare oltre, più profondamente in cerca di chi siamo veramente, ad esempio. Il secondo chakra è anche il centro della creatività. "L'energia creativa ci porta a intrattenere un dialogo interiore con le polarità del sé, le nostre inclinazioni contrastanti e ci obbliga a dar vita a relazioni esterne per risolvere queste polarità. L’energia creativa ci fa uscire dagli schemi abituali di comportamento, pensiero e relazione. L’abitudine è un inferno al quale le persone si aggrappano nel tentativo di fermare il flusso del cambiamento. L’energia creativa sfida il ripetersi delle abitudini. Queste due forze, ripetizione e creatività, si contrastano a vicenda nella psiche umana e ci costringono a investire e dare nuova forma al caos del nostro mondo, attribuendogli un significato personale." Ogni giorno riesco a dare significato al mio lavoro, alla mia relazione? In essi cresco? Oppure ci sto per paura, perchè sono la mia difesa contro il mondo pericoloso? In silenzio, dopo avere passato qualche minuto a respirare consapevolmente, proviamo a portare l'attenzione in quella zona del nostro corpo. Perchè il nostro corpo può rivelarci cose che altrimenti restano intrappolate nella fortezza della mente. Là dove dieci anni di psicanalisi possono appena fare breccia. |
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January 2025
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