![]() “Sono quello che Sono”, risponde Dio a Mosè che gli chiede il nome, nel deserto (libro dell’Esodo). Poi ti informi e scopri che in realtà Dio parlava al futuro. La traduzione più verosimile è “Sarò quello che Saro’”. Perché il futuro? Perché non il ben più solido indicativo presente, che dà certezza e tranquillizza? Come dire: quello che c’è va bene, preoccupati di starci il più comodo ed il più a lungo possibile, nel ruolo di marito-moglie-padre-madre-figlio-figlia, lavoratore della tua impresa, sostenitore del partito politico, amico dei tuoi amici. Ti è costata così tanta fatica arrivarci…. E invece no: Gesu’ quando deve fare il punto circa la sua vita va nel Deserto. Così come avevano fatto Giovanni battista ed i profeti prima di lui. Nel Deserto Io Sono non funziona. Non c’è nulla lì, che dia sicurezza. Nel Silenzio del Deserto, nella grotta della tua Anima, ti confronti su chi non sei, su chi potresti essere, con chi non sarai mai. Devi ammettere che non sai quasi nulla, di te. Di ciò che ti aspetta. Non siamo nati per restare. Non sappiamo da dove arriviamo né dove andremo. Il tentativo di ancorarci alle nostre sicurezze fa tenerezza. Tutto sarà Passato, in un attimo. E allora? Non c’è Senso? Cosa fare dell’ansia, l’ipocondria, le fobie che la paura di morire suscita continuamente? Dio indica una Strada. “Sarà ciò che non sai” (I. Sibaldi, Al di là del Deserto). Smettere di aggrapparsi a ciò che comunque non ci può trattenere. Lasciarsi andare, nel Vento che soffia, nell’Onda che arriva. Affidarsi a Chi ha pensato quel Vento, quell’Onda come Giusta per noi. Quello che Accade è senza dubbio Mistero. Imparare ad abitare il Mistero, senza giudicarlo buono o cattivo, è una modalità che Dio insegna all’Uomo: “Sarà ciò che Sarà”. E quanta energia, questo cambiamento di prospettiva genera. Da dedicare a vivere ciò che accade proprio ora, invece di provare a dirigerlo verso ciò che vorrei che accadesse, ciò che sarebbe se le cose andassero come vorrei. Quanta Salute genera uscire dalla prospettiva dei condizionali. Quanto Spazio per respirare, Silenzio per guardarsi, per Essere Bene a noi stessi ed a chi ci sta attorno.
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La prima medicina è il cibo.
Almeno così intende la cultura millenaria della Medicina Tradizionale Cinese. Che sorprendentemente anticipava molti concetti acquisiti in tempi moderni dalla dietetica occidentale. Cibarsi in maniera equilibrata, privilegiando cereali e legumi alle proteine di origine animale. Adeguarsi ai ritmi delle stagioni, utilizzando prodotti freschi e ricchi d'acqua per quanto è possibile d'estate ed introducendo cibi caldi sotto forma di minestre e passati d'inverno. Fare sapiente uso delle spezie riscaldanti come cannella e zenzero d'inverno, quelle fresche come menta e maggiorana, d'estate. Utilizzare solo modiche quantità d'alcol, il vino rosso nel periodo invernale, la birra d'estate. http://www.salusinvita.it/alimentazione.html si trovano alcune indicazioni per una dieta adeguata alle stagioni, ad eventuali situazioni di carenza o di eccesso per l'organismo, in situazioni stressanti o convalescenze. L'uso di the verde ( Camellia Sinensis) è molto diffuso, soprattutto nei paesi dell'Oriente.
Tra leggende e verità, si tratta comunque di un alimento che possiede notevoli proprietà. La Medicina Cinese lo usa da millenni per le sue capacità di idratare, lenire il calore, aumentare la concentrazione mentale e come tonico digestivo. A livello scientifico tradizionale, esistono migliaia di pubblicazioni che in effetti ne descrivono i benefici: - Disintossicante: Antiossidante, Antidegenerativo (prevenzione di tumore es mammella; protezione di organi, come ossa in menopausa, denti, polmone, fegato, rene, sistema nervoso in malattie degenerative) - Metabolismo di zuccheri e grassi (coadiuvante in caso di diabete, obesità, ipercolesterolemia) -Antivirale (ad es nella prevenzione dell'influenza) La regola generale che vale per ogni alimento è di farne uso regolare, senza eccedere, in quanto esistono segnalazioni di tossicità ad esempio epatica. "Avere un corpo comporta, per sua natura, avere forti sentimenti ed impulsi. In ogni caso, se permettiamo ai nostri pensieri di essere controllati da essi, non possiamo agire con la gentilezza, neutralità e saggezza piena di grazia del Saggio* (*Dio). Invece (di comportarci nel modo giusto) ci muoviamo in modo agitato quando dovremmo stare fermi, oppure ci solidifichiamo quando dovremmo rimanere fluidi" - Filosofia cinese.
Alla sapienza dell'Acqua, che sa adattarsi a ciò che incontra, si ispira la tradizione cinese. Il Chi Kung, la millenaria ginnastica dell'antica Cina, ci insegna la fluidità. La Medicina Tradizionale Cinese, l'Agopuntura, mira a far si che il Qi, l'Energia, scorra libera nei canali del corpo. Sapere rallentare quando la vita ci invita a lasciare andare, quando comunque non possiamo avere il controllo. Quando alternativa sarebbe irrigidirsi; una rigidità che inevitabilmente causa spasmi, contratture, spesso là dove l'esistenza ci incontra in profondità, nello stomaco, nella pancia. |
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April 2023
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