Inquiniamo il mondo con plastica, lattine, bottiglie....inquiniamo noi stessi e gli altri anche coi nostri pensieri. Emmet Fox, maestro spirituale del secolo scorso, diceva che: "Quando hai la vera pace mentale e una comprensione adeguata della vita, sei già in paradiso, mentre quando sei pieno di paure, ansie, odio o dolore fisico, sei all'inferno". I pensieri non sono innocui, non lasciano il tempo che trovano. Quante volte capita di entrare in ufficio e di sentire l'aria irrespirabile, la tensione che si taglia con il coltello. Eppure nessuno parla, nessuno ti guarda. I pensieri "agitati" producono irrigidimento dei muscoli, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, rilascio di sostanze dello stress nel sangue. Non è da ingenui pensare di passare anni in questa "cattiva" compagnia e di farla franca? "Bene-Essere" è non demandare ad altri la responsabilità della propria salute. Il medico può aiutarti a superare una crisi d'asma o una contrattura muscolare, ma ciò che c'è dietro è prima di tutto affare tuo e tua responsabilità. Il primo passo rendersene conto. Fermati un istante e guarda i tuoi pensieri. Non ti ci identificare. Non sei tu, ma un tuo prodotto. E puoi decidere di produrre cose buone, invece che spazzatura. Se ti accorgi che astio, ansia, paura, preoccupazioni ti stanno attraversando, sposta la tua attenzione, per un attimo, su qualcosa di bello, o di buono, qualcosa che ti allunghi il respiro. Un attimo. Il cambiamento è cominciato.
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malattia è troppo pieno o troppo vuoto?
secondo la tradizione Ayurveda, cinque elementi compongono il corpo umano, ma il primo e fondamentale è il Cielo... Possiede la qualità suono/ascolto. Il Cielo e' il Vuoto, Lo spazio è Vuoto. Non può essere percepito se non nell ascolto. Reale quanto lo è il Silenzio. E’ Il punto di partenza dei 5 elementi e deve essere in equilibrio con gli altri. Senza vuoto nella pleura , non possiamo respirare. Senza vuoto, nell intestino c è stipsi. Senza vuoto nel sistema nervoso, non possiamo accogliere informazioni, vedere, sentire. Quando c è troppo rumore o stress, la mente si satura e si chiude. Ma soprattutto senza vuoto la Sapienza non può entrare. Senza vuoto, siamo pieni. Di noi stessi. Ed allora crediamo di essere il vestito anziché colui che lo indossa, l Ego invece dell Essenza. E quanto spesso le persone soffrono credendo non vi sia più spazio per loro nel mondo? Certo, il Vuoto genera orrore nella cultura contemporanea, in cui i social network ci riempiono ogni istante. Nel vuoto siamo soli con la nostra paura, così come può essere trascorrere una notte nella jungla. Eppure solo lì, nel silenzio, incontriamo chi siamo realmente, sotto il vestito. Che prima o poi dovremo comunque abbandonare; speriamo con la serenità di chi si compiace dell opportunità di poterne indossare uno nuovo. Nel Vuoto i concetti di spazio e tempo si dissolvono. Ogni parola pronunciata, ogni pensiero realizzato vengono donati al vuoto e lì sono disponibili all umanità che sappia cercarli, al di là del tempo e dello spazio. E oltre, nel vuoto, ogni differenza si dissolve. Si può sperimentare la comunione col Tutto, gioire della divinità che realmente siamo, in ciò che viene detto Samadhi. Ricordare chi siamo realmente è l unico scopo per cui siamo qui. Ma realizzarlo è un cammino attraverso la sofferenza che le nostre paure ed aspettative generano. |
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July 2024
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