Noi usiamo, della nostra mente, in preponderanza, una sola parte: la razionalità.
La razionalità è estremamente utile. Ci ha permesso di sopravvivere nelle foreste popolate da carnivori e ci ha trasformato nell'animale dominante del pianeta (con buona pace per il nostro povero pianeta). La razionalità ci ha permesso di sfuttare risorse naturali nella maniera più disparata. Basta pensare al silicio, da cui i nostri antenati hanno ricavato punte di lancia per cacciare e noi microchip per circuti integrati. Ma la razionalità può "forzare" il nostro sistema, fino a spingerci in direzioni estreme. Qualcuno l'ha persino usata per congeniare strumenti di gasamento di massa o armi così potenti da non fare più alcuna distinzione tra chi le subisce e chi le scatena. Schiacciando a fondo il pedale della razionalità, otto uomini al mondo possiedono oggi le ricchezze di tre miliardi e mezzo di loro concittadini della Terra (https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/16/rapporto-oxfam-otto-uomini-possiedono-la-stessa-ricchezza-di-36-miliardi-di-persone-nel-mondo/3319323/). La potenza della razionalità ha in sè qualcosa di incontrollabile, come cavalli lanciati al galoppo. Noi ci affidiamo nelle scelte alla razionalità. Le chiediamo se questa o quella sia la soluzione migliore. E spesso non otteniamo altro che dubbi che ci aumentano l'ansia. Ma è normale che sia così. Le questioni più importanti della nostra esistenza riguardano la "felicità". E su questo la razionalità ne sa quanto una pariglia di cavalli lanciati al galoppo. La razionalità si occupa di escogitare la migliore strategia per arrivare qui o lì. Ma non sa assolutamente se noi staremo meglio qui o lì. Come non lo saprebbe un computer, pur con una sorprendente potenza di calcolo. Perchè lo Stare Bene non si calcola. Altrimenti non inquineremmo brutalmente il pianeta e non ci affideremmo a muri per risolvere questioni sociali. L'Essere Bene richiede l'utlizzo di altre parti della nostra mente. Quelle che sanno scegliere. Una volta scelto, la strategia si può affidare alla razionalità. Scegliere richiede la possibilità di vedere Oltre. Di immaginare. Immaginare può permetterci di sentire noi stessi, le sensazioni del nostro corpo, in una situazione che non c'è, ma potrebbe esserci. Immaginare se il mio stomaco sarà contratto, se il mio respiro sarà bloccato quando incontrerò quella persona, mi dice subito se quella persona è Bene per me. Se quella situazione è Bene per me. Immaginare ci apre potenzialità enormi. Ci permette di mettere in discussione tutto ciò che ci hanno detto e insegnato. Tutto ciò che dicono essere giusto e desiderabile. Dall'auto ultimo modello alla nazione senza più extracomunitari. Dal viaggio nel resort extra lusso ad una esistenza senza budget da raggiungere. Cosa voglio? Invece che calcolare guadagni e perdite, Immagino e chiedo al mio corpo. La razionalità ci fa sopravvivere. Vivere è una questione di Immaginazione.
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C'è un mondo fantastico, che somiglia al Paese delle Meraviglie.
E' quello descritto non da Tolkien o da Lewis Carrol, ma dalla fisica quantistica. E' un mondo scoperto negli anni venti, che ha spazzato via tutte le certezze di allora, ma non le ha sostituite con altre. Ha aperto la porta al dubbio nel razionalissimo mondo della scienza. In questo mondo non esistono certezze, ma solo probabilità. Una particella non esiste, finchè non viene cercata. Oppure esiste in più luoghi contemporaneamente. In questo mondo, la Verità è relativa. Non puoi avere tutta l'informazione, ma devi scegliere se vuoi sapere il dove (è una particella) o il come (è fatta la stessa particella): ciò che acquisti da una parte, ti sfugge dall'altra. L'aspetto straordinario è che questo mondo (o almeno un mondo simile) è descritto dalle spiritualità orientali da millenni e funziona secondo le leggi della nostra coscenza, invece che della nostra razionalità. Mentre noi ci affanniamo ad occuparci del bagno da rifare o del collega che ci disturba o del ragazzo che non mi ama, ci sfugge il miracolo. La probabilità che io sia vivo e consapevole proprio qui ed ora, nell'Universo, sono inverosimili, basse fino a rendere ridicolo un sei al superenalotto. La normalità sarebbe non esistere. Invece, incredibilmente, esisto e mi è regalato questo Istante. Di cui devo scegliere cosa fare: passarlo a pensare di cambiare auto o di cambiare vita? Scegliere. Le priorità. E poi le sicurezze. Il lavoro sicuro, la relazione sicura, il sentimento sicuro. L'essere vivi è miracolistico ed io chiedo certezze al domani. Le chiedo così forte, così insistentemente, che mi distraggo dal miracolo che è Ora. Noi che vorremmo sapere tutto. Tranne l'ora della nostra morte. Anzi neppure pensarci, alla nostra morte. E ci sforziamo, ci impegnamo con tutte le nostre forze per pensare ad altro. Magari passando il tempo a collezionare magnifiche monete dorate. Fingendo di non sapere che neppure una montagna di esse, potrà aggiungere un minuto alla durata della nostra Esistenza. Dilapidiamo nella distrazione il Miracolo che diamo per scontato. Il tempo che usiamo per noi stessi, quello passato in silenzio a guardarci dentro. O ad ammirare un tramonto, il suo segreto. O ad osservare zitti un bambino, il suo meravigliarsi continuamente. Questo tempo e solo questo, ci porteremo dietro, alla fine. L'essenziale è invisibile agli occhi, si legge nel Piccolo Principe. Ma soprattutto non si può nè contare nè fermare. Come si prende una decisione?
Quando dobbiamo decidere qualcosa di importante, ci impegnamo e ci impegnamo a vagliare, ponderare, soppesare i pro ed i contro. Creiamo pagine di motivazioni a favore ed altrettante per il suo contrario ed, immancabilmente, lì ci areniamo. In effetti, ciò che stiamo facendo, quando agiamo così, è affidarci alla mente. Perfetto, verrebbe da dire. Chi, se non la razionalità ha le potenzialità per decidere? Ma invece non funziona. Non funziona perchè la mente è solo uno strumento. Potente e raffinatissimo. Ci ha reso i padroni del pianeta, ma non sa assolutamente cosa ci fa felici. Tant'è che in un futuro non troppo lontano, rischiamo di essere, sì, i padroni del pianeta, ma di un pianeta morente, inquinato, affamato ed assetato. La mente è perfetta come esecutore. Una volta che una decisione è stata presa, la razionalità troverà la strada più efficace per arrivare alla soluzione. Ma non prima. Occorrono altri modelli. Oggi è la festa di Maria, Signora di Lourdes. A Lei è stato chiesto di prendere una decisione duemila anni fa. L'arcangelo Gabriele si presenta a Lei e Le comunica che è stata coinvolta in una follia totale. Generare il Salvatore, non sapendo nulla nè di salvezza nè di generazione. In effetti, la prima parola che esce dalla sua bocca è di umano turbamento, una risposta "razionale". "Ma come è possibile? non conosco uomo". Ciò che dice subito dopo, è di un'altra dimensione, invece. La mente fa un passo indietro ed il Cuore parla:"Eccomi, si compia in me la Sua Volontà". Il nostro Cuore sa. Il nostro Corpo sa. Quando siamo di fronte a due alternative, il nostro intelletto ci viene incontro non con la razionalità, ma con l'immaginazione. Ci basta immaginarci in una situazione e sentire se il nostro respiro è leggero o affannato, se il nostro stomaco è aperto o chiuso, se il nostro sorriso è acceso o spento. Ed immediatamente sappiamo. Sappiamo senza capire. A capire c'è tempo dopo. A noi conta sapere e sapere non è pensiero, è Sapienza. "Sentire il sapore", letteralmente. E decidere se questo sapore fa al caso nostro. Cosa avrà attraversato Maria, nel tempo breve o infinito, tra la prima e la seconda risposta? Avrà immaginato anche Lei? Avrà visto un'umanità "salva", aperta al mistero dell'Amore, in cammino verso la consapevolezza della propria divinità? Avrà visto la Bellezza di ciò che sarebbe successo e se ne sarà innamorata? Non i calcoli, non le convenienze daranno "sapore" alle nostre scelte. Ma la Bellezza che ci leggeremo dentro. Cosa mi fa stare bene?
E' una domanda che dovremmo ripeterci continuamente, specialmente quando avvertiamo una distorsione che attraversa il nostro benessere. "Cosa mi fa stare bene" viene prima di qualunque medicina. Pretendere di stare bene vivendo una situazione esistenziale inquinata, assumendo farmaci, è come chiudere col dito il buco del tubo dell'acqua. E' sempre possibile cambiare la propria situazione esistenziale. Anche quando non è possibile. Se non mi è possibile decidere di essere orfano, anche se da mamma subisco vessazioni e richieste senza limiti da quando sono piccolo, posso trovare una distanza che non rinneghi il mio essere figlio e salvaguardi il mio Bene Essere. Se non è possibile decidere di essere single, anche se non amo più mia moglie, perchè ritiengo che i figli siano troppo piccoli, posso darmi un tempo e fino a quel tempo stare totalmente nella situazione, senza sfuggirle, con rabbia o nella depressione. Imparo da ciò, la vita mi sta insegnando. L'accoglienza di ciò che c'è , è già cambiamento. L'accoglienza porta cambiamento: quando non è la confusione a governarci, la vita ci detta , con compassione, i tempi e le modalità per le "grandi" decisioni. Accogliere però significa avere "chiara visione", non inquinata da pre- giudizio o da emozioni. Accogliere è roba del cuore. Quando ci affidiamo alla mente vengono immancabilmente fuori il torto e la ragione. E non conosco nessuno "felice" perchè ha ragione. Nel cuore, trovo la Gratitudine per ciò che la vita ci offre. Anche se ne faremmo a meno, spesso. Perchè il Cuore sa che non è la sicurezza, ma la crescita , il compito cui siamo chiamati. Tutti. Senza separazione. Certo, la "chiara visione" richiede allenamento. Tempo quotidiano. L'1% della nostra giornata sono 14 minuti. Troppi da dedicare al nostro Essere Bene? |
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