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Nella Foresta....

7/30/2017

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"Non dovremmo mai cercare di eliminare il male. Resistere al male, dargli attenzione o lavorare contro di esso significa dare più vita e potere alla stessa cosa che desideriamo rimuovere. 
Supera il male con il bene, ma non schierare il bene contro il male. Pensare di superare il male opponendo ad esso il bene implica resistenza o guerra. Superare significa elevarsi, dimenticare l'inferiore dedicando l'intera vita al superiore.
Costruisci il giusto, ispira ogni anima con un desiderio irresistibile per il giusto e ogni cosa che farai darà potere alla libertà. Pensa al bene, parla del bene, lavora per il bene, vivi per il bene la tua vita sarà una luce dove l'oscurità non potrà mai esistere" 
Christian Daa Larson era in preda a visioni mistiche, quando scriveva questo, centocinquant'anni fa?
Stare bene, "Essere bene", richiede ginnastica, frequentare luoghi sani, mangiare cibo sano. Mica vale solo per il corpo. La mente va allenata a "stare pulita". Criticare i comportamenti altrui così come commentare  drammi e sciagure non è neutro. Si paga un prezzo. Se ne resta "sporchi".  E' il motivo per cui i fatti di sangue e gli incendi dolosi  aumentano quando i mass media fanno risuonare i fatti di cronaca che riguardano i fatti di sangue e gli incendi dolosi. E' il motivo per cui parlare continuamente di ciò che non va, genera lo sconforto del "non c'è niente da fare".
Ovviamente la cronaca esiste ed i problemi vanno guardati. 
Ma forse la prima notizia dei TG e la prima pagina dei quotidiani dovrebbero essere dedicate alla Foresta che cresce e non all' Albero che cade.
Sicuramente un albero abbattuto fa più rumore, ma: quanta energia c'è in una foresta che cresce silenziosa? 
Magari una foresta di donne ed uomini impegnati a fare del loro meglio, in famiglia e sul lavoro. Magari col sorriso sulle labbra, anche quando sembra non ce ne sia motivo. Magari sensibili nel chiedere "per favore" e disposti a dire "mi dispiace". Disposti ad aspettare qualche minuto, senza clacsonare, quando l'auto davanti si ferma a caricare qualcuno. Magari tranquilli mentre fanno notare a chi passa loro avanti, che c'è una fila e comunque disposti a cedere il posto a chi ha un urgenza. Magari disponibili a dire "ti compro un po' di pane?" a solo una delle dieci persone che ti chiede soldi per mangiare ogni giorno; e pazienza se i più in realtà del pane non sanno che farsene e neanche ti rispondono.  
Magari attenti a prendersi qualche minuto al giorno di silenzio, in cui provare a sentirla, nel profondo, l energia della foresta che cresce, ad ogni istante.
(Grazie a Furio Sclano per lo spunto)
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Maestri Neri.....

7/23/2017

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"Da un po' di tempo gli insegnamenti del maestro erano seguiti da molti allievi. Ma, tra loro, ce n'era uno particolare: un vecchio brontolone, sempre di cattivo umore, che non smetteva mai di criticare ciò che veniva insegnato. «Questo maestro non è che un ciarlatano!», sbottava insofferente, «I suoi metodi non hanno la minima base scientifica! Più che un maestro mi pare uno stregone!». Gli allievi male sopportavano quella presenza fastidiosa. Mentre il maestro sembrava non preoccuparsene. Un giorno, il vecchio brontolone non si fece più vedere alle lezioni. Tutti gli allievi si sentirono immediatamente sollevati da quella assenza. «Finalmente, il vecchio rompiscatole se n'è andato!», ripetevano tra loro contenti. «D'ora in poi le lezioni saranno sicuramente più tranquille e produttive senza quel brontolone!». Ma, con grande stupore, vennero a sapere che il maestro si recò a casa del vecchio pregandolo di tornare a frequentare le lezioni. Furono ancor più stupiti quando seppero che il vecchio accettò di assistere alle lezioni solo dietro lauto compenso da parte del maestro. Il malcontento si diffuse tra gli allievi che non riuscivano a capacitarsi del fatto che il loro maestro ricompensasse qualcuno che, oltre a non aver appreso nulla, lo criticava sempre aspramente. «In realtà», fu la risposta del maestro a tale malcontento, «io lo pago non per seguire le mie lezioni, ma affinché lui continui a dare le sue lezioni!». «Come?», insistettero gli allievi sconcertati. «Ma se non fa altro che criticare le cose che dici!». «Appunto!», commentò il maestro. «Senza questo vecchio vicino a voi, fareste molta fatica a comprendere che cosa sono l'impazienza, l'intolleranza, la rabbia e la mancanza di compassione. Lui, invece, ci fa da esempio vivente! Mostra come tali sentimenti possano rendere la vita di una comunità un inferno! In questo modo l'apprendimento è più rapido. Voi mi pagate per imparare a vivere in armonia e io ho assunto lui per aiutarmi a insegnarvelo adottando il cammino opposto!».  Dal Dito e la Luna, Gianluca Magi.
Sulla Strada, la Vita sempre ci pone in condizioni di convivere, a volte a lungo, con qualcuno che sembra solo una punizione: dal capoufficio bilioso al parente insopportabile, passando per il vicino al vetriolo. Sicuramente ne faremmo a meno, sicuramente ne faremo a meno, prima o poi, ma. Siamo sicuri che non ci sia nulla da imparare da Dart Vader?

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Al Centro....

7/16/2017

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C'è un'antica favoletta orientale...e poi c'è una gag di Totò...raccontano entrambe la stessa storia ....un amico di Totò lo incontra per strada, un po malconcio, mentre ride a crepapelle; gli chiede spiegazioni e lui racconta, sempre ridendo: Un tizio mi blocca per strada e mi dice:"Ah sei qua, Alfredo....adesso me la paghi". E giù uno schiaffo. Ed io rido... "Ah ridi? ora ti faccio vedere io..."E via con due ceffoni ben dati. Ed io rido...."Sei proprio uno stupido, Alfredo..." Mi tira due calci che levati e se ne va arrabbiato, mentre io mi sganascio dal ridere....A questo punto, l'amico di Totò non ci capisce più niente "Ma come? Ti ha preso a calci e schiaffi e tu ridi?" "Ma certo che rido!  Quello picchiava Alfredo, io mi chiamo Antonio!".
La storia è ovviamente paradossale, ma pone l'attenzione su cosa mettiamo al centro della nostra Vita. Se continuiamo a porre il nostro "BeneEssere" in relazione a ciò che gli altri fanno, staremo male. Sempre. Ognuno insegue una sua felicità che immancabilmente cozza con la ricerca di chi ha intorno. "Le azioni degli altri sono il loro Karma, non ci appartengono. Le nostre reazioni invece Sì".
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