Prevenire è meglio che curare. Ed allora nell'ambito della prevenzione di raffreddore ed influenza, ecco che una sostanza naturale e a buon mercato come la vitamina C può aiutarci.
Esistono piccoli studi (ma chi mai sovvenzionerà grossi studi per una sostanza che costa pochissimo?) che la dimostrano utile in prevenzione. Van Straten M, Josling P. (2002) Preventing the common cold with a vitamin C supplement: A double-blind, placebo-controlled survey. Adv Therapy 19:151. La vitamina C è utile anche durante l'infezione virale. Un analisi dei dati su molti studi raggruppati( 11mila pazienti) dimostrerebbe accorciare, anche se di poco, la durata delle infezioni delle alte vie respiratorie. Hemilä H, Chalker E. (2013) Vitamin C for preventing and treating the common cold. Cochrane Database Syst Rev. 2013 Jan 31;(1):CD000980. La questione del dosaggio rimane aperta. E' possibile che siano richieste dosi alte per funzionare in prevenzione. Un grammo, due grammi al dì? E' necessario bere adeguatamente per evitare un potenziale rischio di calcoli renali da ossalato. Durante un'infezione virale poi, il fabbisogno di vitamina C aumenta enormemente. Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista JAMA parla di almeno 6 grammi al dì Karlowski TR, Chalmers TC, Frenkel LD, et al. (1975) Ascorbic acid for the common cold: A prophylactic and therapeutic trial. JAMA 231:1038-1042 Ma c'è chi dice molto di più. Se per un breve periodo il rischio di calcoli non è eccessivo, dosi così alte posso banalmente essere poco tollerate dal nostro intestino ed ognuno manifesta una propria tolleranza. Integrare con vitamina C (e magari, se è il caso, con vitamina D) nel periodo freddo verso cui ci accingiamo può essere un metodo naturale e poco costoso per proteggere la propria salute ed Essere Bene.
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è Stasera uscivo a prendere un fantastico gelato. Infilate le scarpe ho realizzato di aver dimenticato lo zaino con la mascherina. Tornato indietro, non trovavo la mascherina. Perchè l'avevo in tasca, in effetti.
A volte per sapere realmente ciò che abbiamo ci tocca un lungo giro. poi torniamo esattamente al punto di partenza. Ma con il know how. O consapevolezza, se preferiamo. Per ciò che riguarda l'esperienza personale, la distanza più breve fra due punti e' non una linea retta. Ma una serie spesso imbarazzanti di curve, con tanti passi di lato, con tanti passi indietro. Ma non è un problema. Noi lo vediamo come tale e ci scoraggiamo. In realtà è l'unica Strada possibile. Non siamo qui per andare da qualche parte. Un libro famoso titola : ovunque tu voglia andare, ci sei già. E questo dovrebbe farci tirare un bel respiro di sollievo. Non siamo qui per andare da qualche parte. Siamo qui per guardarci e diventare chi siamo.. Chi siamo già. Senza averne consapevolezza. Ed ecco che la vita ce lo ricorda. Con infinita pazienza. O infinite sportellate, se preferiamo. Sempre la stessa storia sbagliata, la donna o l'uomo sbagliati, il lavoro sbagliato, gli incontri sbagliati. Non è un caso. Di sbagliato non c'è nulla, tranne la nostra inconsapevolezza. E' la Strada perfetta. L'unica che può portarci dove dobbiamo andare. Da nessuna parte. Esattamente dove siamo, è perfetto. Ma dobbiamo diventarne consapevoli. Non serviranno gli infiniti discorsi dei genitori ai figli. Gli innumerovoli politici che ci hanno promesso il facile bengodi. Non serviranno le infinite guerre che l'umanita ha già attraversato. Neppure un congruo numero di matrimoni. Servirà aprire gli occhi. Zigzagando. A sportellate. Il metodo. Il metodo è un Dono. E' un filo da seguire. Una traccia da percorrere lasciata da chi ci ha preceduto.
Tutte le grandi tradizioni spirituali hanno un metodo. Possono essere i dieci comandamenti ebraico-cristiani. O le Otto Gambe dello Yoga di Patanjali. E il Corano che conferma Torah e Vangelo. Come una bussola, il metodo ci indica una rotta. La indica alla nostra mente ondivaga e mutevole. Il metodo yoga ha cura per il corpo. Non lo considera un ostacolo, ma un mezzo. Ed ecco che prepararlo con le varie posizioni (le asana più semplici sono veramente a portata di tutti) aiuta la mente ad ancorarsi. Insieme, il respiro è un potente strumento di focalizzazione, aiuta a non disperdere energie in pensieri pesanti e controproducenti. Tutto questo si può già considerare "preghiera" e comunque aiuta ad entrare in uno stato di tranquillità interiore. Anche "rifiutando" qualunque dimensione spirituale, la serenità è salute, è Essere Bene. Ed ecco spiegato perchè anche la medicina occidentale ormai consiglia senza remore yoga e Qi Cong (ginnastica cinese) per l'ansia e la depressione. Ma non è necessario soffrire di crisi di panico o apatia per godere dei benifici di tali pratiche. Una vita ordinata, che comprenda una dieta adeguata e buone abitudini, predispone "naturalmente" alla salute. Ed allora lo yoga entra "naturalmente" a farne parte. Dal metodo occorre passare, comunque. Sia che ambiamo ad una vita in salute sia che ci orientiamo ad una dimensione questa volta sì spirituale (dove per spirituale intendo interrogarsi sulla vita): usare il metodo fino ad andarne oltre. Cristo dice il Sabato è stato fatto per l'Uomo e non l'Uomo per il Sabato. San Paolo , nella lettera ai Galati (2,19) dice "mediante la legge, sono morto alla legge per vivere in Dio". E Patanjali, nelle Yoga Sutra, afferma Ishvara Pranidhana, l'abbandono a Dio, porta direttamente all'illuminazione, saltando ogni altro passaggio. Come ben ci mostrano i mistici ed i santi di qualunque tradizione. |
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