"Perché la meditazione è così popolare oggigiorno specialmente nel mondo secolare?
La risposta principale è data dal fatto che si è dimostrata un antidoto eccellente allo stress, che è il fattore scatenante di molte malattie del nostro tempo. Lo stress determina il rilascio nel sistema sanguigno di importanti ormoni. I due principali sono la serotonina e il cortisolo. La serotonina è un elemento chimico che influenza i nostri stati emotivi: uno stato di felicità è associato ad un livello più elevato di serotonina e uno stato di infelicità ad un livello inferiore. Lo stress riduce considerevolmente il livello di serotonina. Inoltre, lo stress produce livelli più alti di cortisolo nel nostro sangue, che determinano il riflesso “combatti o fuggi”. Questo determina uno stato permanente di tensione e attenzione al pericolo, che a sua volta è stato provato determinante per perdita di memoria, depressione e ansia. L’impatto della meditazione sullo stress sottolinea molti dei suoi benefici sulla salute fisica. In alcuni pazienti, la meditazione regolare è associata ad un rischio ridotto di malattie cardiovascolari, come anche ad una diminuzione della pressione sanguigna, fattori che provengono entrambi da una maggiore capacità di gestire lo stress. La meditazione regolare procura anche dei benefici psicologici, come una riduzione di ansia e depressione, un miglioramento dei meccanismi per fronteggiare le diverse realtà (siano malattie o dolori cronici), e di comportamenti di dipendenza, che sono tutti, in parte, manifestazione di stress (‘The Blissful Brain’ by Dr Shanida Nataraja). Questi benefici per la salute si riscontrano anche in coloro che praticano la meditazione come disciplina spirituale, ma sono considerati come fortuiti effetti collaterali e non come principale obiettivo della disciplina.La meditazione come disciplina spirituale non riguarda solo l’interezza del corpo, ma anche della mente e dello spirito – una interezza del nostro essere totale; il silenzio della meditazione ci permette di trasformarci in chi siamo chiamati ad essere, una persona che sprigiona amore, pace e armonia. Ci spostiamo dalla superficie verso la profondità del nostro essere, dove inabita Cristo. E nel fare questo, non solo entriamo in una migliore relazione con noi stessi, ma anche con gli altri, con la creazione e con la Realtà Divina, in cui tutti siamo immersi. “Gli uomini e le donne devono prima esser restituiti a loro stessi, diventare quasi delle pietre su cui poggiarsi, per potersi innalzare e avvicinarsi a Dio.” (Sant’Agostino)" Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana
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Qualche parola sulla prevenzione dei tumori collegati al genere, in Italia , nel 2019.
La medicina "ortodossa" in effetti ci rende fortunati, per ciò che riguarda questo argomento. Nascere solo 1500 Km più a sud cambia radicalmente la prospettiva di quantità di vita. Si può discutere se aggiungere anni alla vita sia necessariamente una fortuna, mentre lo è sicuramente aggiungere vita agli anni. Ma di questo non si parlerà oggi. Mentre gli screening femminili circa mammella e utero sono consolidati e salvano vite, su quelli maschili l'argomento è più "caldo". Fino a poco tempo fa, il PSA veniva eseguito di routine, ma ora lo scenario è cambiato. Quasi tutto concordano nel dire che spesso l'esecuzione di questo test crea più problemi di quanti ne risolva, per cui i medici di medicina generale oggi non lo propongono, se non a chi espressamente lo richiede. E spiegando che trovarlo positivo qualche volta porta ad una diagnosi precoce, ma più spesso ti apre le porte di un calvario che non porta a nulla, se non a inutili biopsie, con possibili complicanze. Soprattutto tenendo conto che il tumore prostatico ha spesso un evoluzione indolente e non infrequentemente, specie negli anziani, non è comunque causa di morte, a differenza di altri. Mi sembra opportuno sottolineare, per concludere, che uno stile di vita sano che comprenda attività fisica, dieta equilibrata che eviti sovrappeso e astensione dal fumo, salvano molte più vite di qualunque screening. "Dalla Gioia vengo, in Gioia vivo e nella Gioia di Dio mi immergo costantemente per sperimentare Beatitudine" recita un canto indiano.
E l'angelo Gabriele a Maria, come prima parola, usa " stai Gioiosa". E nella Gioia, Maria a Lui risponde, con l'Anima che "esulta in Dio", nel Magnificat (Luca,1). La Gioia, intesa come Beatitudine, è una Dimensione. Ha come sigillo, nel viso, un sorriso accennato costantemente, e come una luce nello sguardo. Ho incontrato Creature così, e spero anche voi. Sono un dono. Vivono oltre la fede. Sono già in "paradiso". La Gioia è un regalo e una conquista. Richiede la fatica di un lavoro costante su sè stessi, per non farsi "ingannare" dalle vicende del Mondo. Che ci spingono costantemente a cercare in un altro posto e in un altro tempo, il nostro benessere, il nostro Essere Bene. Eppure Tich Naht Han, monaco vietnamita, una delle creature di cui dicevo prima, ci mette in guardia "se non puoi essere felice qui, adesso, non potrai esserlo mai". Certo, sembra paradossale parlare di Gioia, "con tutto quello che succede oggi". Ma la verità è che ciò che succede oggi, succedeva ieri e succederà domani. La Gioia non va cercata nelle vicende che vanno bene o che vanno male, perchè sta da un'altra parte. In un luogo segreto, nel silenzio del proprio Cuore. Che è quello di cui parla Gesù quando invita la Samaritana a bere a un fonte che la disseterà "per sempre" (Gv 4, 1-26). La Gioia non è opzionale. Senza, c'è solo sofferenza. La Gioia funziona "tutto o nulla". Quando c'è, riempie ogni spiraglio del cuore e non lascia spazio per altro. Cominciare con qualche minuto di silenzio, ogni giorno, è il primo gradino, l'unico che spalanca i successivi. E la Gioia è un regalo. Perchè ciò che accade alle nostre giornate, ingentilite dal Silenzio, ci porta Lontano. Senza che questo dipenda da noi. Come su un tappeto volante. Oltre le nostre aspettative. In muto stupore. In "cieli aperti" (Giovanni 1, 47-51). E la Gioia diventa il "Semplicemente Essere", il giocodono di Bellezza che ci fa essere parte di Tutto Questo. Che ci fa Essere Tutto Questo. Circa 300 milioni di persone al mondo sarebbero affette da depressione o disturbi dell'umore.
Se si entra nel dettaglio e si va a leggere cosa si intende per "disturbo dell'umore" si scopre che i sintomi della cosiddetta "distimia" (secondo il sacro manuale DSM-5) sono: - Pessimismo di fondo, Ansia, Disturbi del sonno o del mangiare, Poca voglia di fare cose piacevoli. E' verosimile pensare che chiunque di noi abbia passato una o più fasi della sua vita, in questa modalità. E che tutto cio' sia qualcosa di profondo, collegato alla nostra finitudine umana, piuttosto che una malattia da curare, possibilmente con una pillola facile facile. E allora? Arthur Ashe, leggendario tennista anni 70, diceva:" Inizia dove ti trovi. Usa ciò che hai. Fai ciò che puoi". Si inizia così. Ricordandosi di sorridere almeno tre volte al dì. Magari tu non sai il perchè ma la Vita si ed innesca circoli virtuosi di avvenimenti e comportamenti. Quando mi capita di incontrare per strada una persona che sorride senza motivo apparente, invece del solito viso tirato e perso in ragionamenti, immediatamente mi sento più leggero e , guarda un pò, sorrdio anche io per un istante. Poi, come prescrizione medica, Cinque minuti di "ginnastica" al mattino, quella che preferisci, dolce, con un pò di musica. Cinque minuti di respirazione, dolce , ad occhi chiusi, in silenzio, seduti comodi, a schiena dritta. Cinque minuti di silenzio, in cui, ogni volta che mi accorgo di inseguire i pensieri, sorrido e torno a respirare, a portare l'attenzione al respiro. Certo, una pastiglia è più semplice, ma davvero c'è qualcuno che ritiene troppo dedicare un quarto d'ora al giorno a se' stessI? Il dolore è inevitabile. La sofferenza è una scelta, ci ricorda Stephen Parker, in Clearing the Path.
Dolore è una malattia, un incidente, un lutto. Accade e spesso ci sconvolge l'esistenza. Soffrire è non accettarlo. O, più profondamente, non accoglierlo. Il passaggio verso l'accoglienza è un salto enorme. Quantico, nel senso che richiede un energia potente. La prima reazione di fronte ha qualcosa che ci fa male è il disappunto: Perché proprio a me? A questo, segue la rabbia. Che è sana, purché venga espressa. Altrimenti si trasforma in frustrazione e, più in là, in disperazione. Alla fine, per compensare il dolore, si può fuggire, magari negandolo. Sforzarsi di fare come non ci fosse. Magari a scapito della propria salute (non curarsi per una malattia, ad esempio). Oppure incolpando. Cercare qualcuno cui addossare responsabilità. E se quel qualcuno è un altro, ci si auto avvelena di rancore. E se quel qualcuno è se stesso, si diventa auto distruttivi. Si può cercare una spiegazione logica al dolore. Razionalizzare. Cercare di congelarlo. Quindi in ogni situazione di dolore, c'è il dolore e poi c'è qualcosa d' altro, che è come lo viviamo. E come lo viviamo genera la sofferenza. Ma una volta che ne siamo a conoscenza, ci assumiamo la responsabilità della scelta. Scegliere di non soffrire è un percorso. È smettere di trattenere e lasciare andare, finalmente: il respiro, le aspettative, un sentimento, un'emozione, una situazione. È aprirsi al cambiamento, all 'apice della libertà di volersi bene e di volere bene per come si è, proprio in quel momento. Nella Gratitudine alla Vita. Che non ci vuole innocenti, non ci vuole senza macchia, non ci vuole conservati, ma ci ama invitandoci ad essere chi siamo, correndo tutti i rischi correlati. A volte finisce a sportellate in faccia, sì. Smettere di soffrire richiede pratica, volontà. L accoglienza di ciò che ci capita, passa per l accoglienza di chi siamo. E questo si chiama perdono. Accogliere chi siamo, senza giudizio. Né buono, né cattivo. Ma dono, scommessa, crescita. Un cambio di paradigma epocale. Nel senso che può aprire la strada ad un epoca di rapporti sociali diversi. Basati su valori di tolleranza, di comprensione, di bene comune . L Uomo Nuovo, di cui parla il Vangelo. E le scritture sacre di altre Spiritualità. Un Uomo che sta bene, in benessere, in Essere Bene. |
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