in molti comuni, Varazze compreso, è possibile depositare le disposizioni di fine vita. E' sufficiente compilare un modulo in triplice copia e presentarsi con l'italica marca da bollo da 16 euro, la fotocopia di carta di identità e la persona che si vuole designare come esecutore delle proprie volontà. La compilazione è semplice e riguarda le indicazioni per evitare ahimè possibili accanimenti terapeutici. Si tratta sempre di situazioni estremamente delicate per i parenti ma anche per i medici medici, oltre che drammatiche. La legislazione non copre ovviamente tutti gli aspetti possibili, ma anzi è spesso in contraddizione.
E' un segnale di civiltà morale, per sollevare questioni etiche fondamentali, là dove spesso "distogliere dall'essenziale" sembra essere la parola d'ordine del Meccanismo intorno a noi.
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A proposito delle "diagnosi infauste", quelle che "condannano" il paziente a guardare allo specchio magari per mesi, a volte per anni la propria morte. Quelle che mettono in crisi anche i medici, interpellati a cercare soluzioni che non esistono. O esistono, ma non sono quelle che vorremmo. Il Dr Massimo Mangialavori, considerato uno dei più eminenti omeopati viventi, scrive:
"Dare spazio alla pensabilità della morte: uno dei più grandi tabù della nostra cultura progredita e non civilizzata. Forse in senso evolutivo non è del tutto male il fatto che oggi sappiamo, così per tempo, che ce ne dobbiamo andare. Forse non è così vero che è meglio morire d’infarto o nel sonno, così-non-me-ne-accorgo. Forse Madre Natura, come sempre, ci viene incontro e siamo noi che abbiamo difficoltà ad ascoltare il messaggio. Che la diagnosi sia infausta o meno, che la malattia sia lunga o breve, forse questo spazio può servire a fare un lavoro su noi stessi. Può essere un lusso che non ci siamo mai concessi." C'era una volta un leone che viveva in una foresta. Assalito dalla sete, decise di andare ad abbeverarsi. Così attraversò la foresta e giunse davanti a un ruscello. Avvicinato il muso all'acqua si ritrasse subito spaventato: scambiò il proprio riflesso per un altro leone. Ruggì irritato per fare uscire dall'acqua quello che pensava fosse un avversario. Ma, ovviamente, l'altro leone non rispondeva e non pareva disposto ad andarsene. Questa situazione si protrasse per un po' di tempo. Il leone stava per andarsene, ma la sete s'era fatta talmente insopportabile che, messo da parte ogni timore, con un tuffo si gettò nell'acqua. L'immagine del rivale, come per incanto, si dissolse immediatamente e il leone poté finalmente dissetarsi. Inoltre, ne trasse un grande insegnamento.....ma a questo proposito, ciascuno si può interrogare a proprio piacimento. |
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October 2024
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