"Questa é la natura della mente non "educata": gli organi dei sensi, limitati in scopo e abilitá, raccolgono informazioni a caso. Queste informazioni parziali sono raccolte in giudizi basati su giudizi precedenti, a loro volta basati su idee folli di qualcun altro. Questi concetti e idee falsi vengono quindi immagazzinati in un sistema mnemonico molto selettivo. Distorsione su distorsione: l'energia mentale fluisce sempre attraverso un canale contorto e non appropriato e più si usa la mente, più si é confusi. Per eliminare le vessazioni della mente non serve fare qualcosa, perché farlo rinforzerebbe i meccanismi della mente stessa. " (Cit Furio Sclano)
Dissolvere la mente é una questione di "non fare": semplicemente evita di essere attaccato a ciò che vedi e pensi - Lao-Tze A rifletterci, succede continuamente. Un sistema economico è basato su ciò. Quasi nessuno mette in discussione il valore della moneta. Ma è carta. Ci hanno detto che ha valore e noi ci comportiamo come se lo avesse. E lo usiamo per acquistare prodotti, in base a ciò che ci dicono essere importante per noi. Un sistema sociale è basato su ciò. I TG ed i giornali scelgono per noi quello di cui dobbiamo essere informati e quello che non ha importanza sapere. Ma chi lo decide? Ci hanno detto che quello che è raccontato lì è vero e noi ci comportiamo come se lo fosse. Anche il concetto di Salute è basato su ciò. Ci hanno detto quale è il cibo che ci fa bene e noi lo compriamo. Ci hanno detto che il dolore deve passare subito con una pastiglia e noi la usiamo subito. Ci hanno detto che stare bene è non avere sintomi e noi ci occupiamo del corpo solo quando si lamenta facendoci ammalare. Ma quale è il significato di quel dolore? E' il segnale di quale allarme? Oppure" cosa dice" il nostro corpo dopo aver consumato un certo cibo? Lo digerisco bene oppure no? E abbiamo mai realizzato che non siamo "simmetrici", che le esperienze e le sensazioni del lato sinistro sono diverse da quelle del lato destro? E, facendo i conti,dedico al mio corpo ogni giorno almeno un quarto del tempo che dedico alla televisione, per ascoltarlo, correggere una postrura, tonificare un muscolo più debole, per tenerlo in "Bene Essere"? Qualche minuto di silenzio. Ogni giorno. Per mettere un pò di distanza tra ciò che "ci hanno detto" e ciò che sentiamo.
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Ai bambini piccoli piccoli si impone il tipo di cibo, il cambio di biancheria, le ore di sonno.
Cercando il meno possibile di entrare nel merito della scottante questione dei vaccini, che salvano vite umane,e che non sono scevri da potenziali effetti collaterali, come qualunque altro prodotto biochimico, resta l’imposizione de lege di qualcosa di cui, a giudizio del legislatore, il singolo individuo non è in grado di farsi carico: il bene comune. Infanti, dunque. Un popolo di infanti. Bimbi che per far prima non differenziano i loro rifiuti, mischiandoli come viene nei cassonetti. Come se loro o i loro figli o i figli dei loro amici non avessero un danno dall’inceneritore che servirà per eliminarli. Bimbi ipnotizzati dalla favola di chi promette la magia per far sparire le migliaia di immigrati che, come accade da sempre, si spostano per cercare di stare meglio. Una magia più forte della fame e della paura, certo. Ma un popolo è un popolo tutto intero. E allora il popolo-infante elegge politici-infanti. Che, ancora, si fermano all’interesse particolare, magari il proprio, lontani dall’inarrivabile concetto di bene comune. Come se l’essere potenti, o ricchi, rendesse buona l’aria che respiri o il cibo che mangi. Un popolo-infante è amministrato da amministratori-infanti. Che concede, per piccolo ritorno, di costruire condomini-alveare e box svuota-terra, come se il guadagno immunizzasse se stessi ed il loro nipotino che nascerà nel 2050 dall’inquinamento urbano. Nel merito, non c’è alcun giudizio. Questo è il momento. Solo un bambino piccolo si indigna perché un bambino piccolo si comporta da bambino piccolo. Un adulto fa di tutto perché cresca e stia bene, e sia Bene per sé e per gli altri. Noi siamo “la gente”. Siamo “Bene” alla nostra crescita e a quella degli altri ogni volta che salutiamo con gratitudine il nostro cucciolo al mattino ed ogni volta che raccogliamo la sua popo’ sul marciapiede; ogni volta che diciamo “ grazie” sul lavoro e non ci indisponiamo perchè non ci dicono “grazie” sul lavoro; che non occupiamo un posto disabili con l’auto né ci accaparriamo furbamente un tagliando disabili sfruttando l’handicap del nonnino che tanto non esce mai; quando facciamo la fatica di farci un’opinione che vada oltre il TG, su un tema che riteniamo fondamentale; quando, sorridendo, inneschiamo sorrisi; quando ci sforziamo di occuparci della nostra salute, mangiando ciò che ci fa bene, imponendoci un po’ di attività fisica ogni giorno, utilizzando rimedi il più possibile naturali per le malattie. Cresciamo, stiamo già crescendo, come individuo e come comunità, per diventare adulti, responsabili delle proprie azioni e consapevoli delle conseguenze. Gli esempi di onestà intellettuale e morale, di generosità, di passione nel vivere sono intorno a noi, se li vogliamo vedere. Forse siamo noi. Il tempo che ci vorrà non dipende da noi, sarà un dono per i figli, o i nipoti, o i nipoti dei nipoti. Il tempo che ci vorrà non dipende da noi, la volontà sì. |
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July 2024
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