C'è un mondo fantastico, che somiglia al Paese delle Meraviglie.
E' quello descritto non da Tolkien o da Lewis Carrol, ma dalla fisica quantistica. E' un mondo scoperto negli anni venti, che ha spazzato via tutte le certezze di allora, ma non le ha sostituite con altre. Ha aperto la porta al dubbio nel razionalissimo mondo della scienza. In questo mondo non esistono certezze, ma solo probabilità. Una particella non esiste, finchè non viene cercata. Oppure esiste in più luoghi contemporaneamente. In questo mondo, la Verità è relativa. Non puoi avere tutta l'informazione, ma devi scegliere se vuoi sapere il dove (è una particella) o il come (è fatta la stessa particella): ciò che acquisti da una parte, ti sfugge dall'altra. L'aspetto straordinario è che questo mondo (o almeno un mondo simile) è descritto dalle spiritualità orientali da millenni e funziona secondo le leggi della nostra coscenza, invece che della nostra razionalità. Mentre noi ci affanniamo ad occuparci del bagno da rifare o del collega che ci disturba o del ragazzo che non mi ama, ci sfugge il miracolo. La probabilità che io sia vivo e consapevole proprio qui ed ora, nell'Universo, sono inverosimili, basse fino a rendere ridicolo un sei al superenalotto. La normalità sarebbe non esistere. Invece, incredibilmente, esisto e mi è regalato questo Istante. Di cui devo scegliere cosa fare: passarlo a pensare di cambiare auto o di cambiare vita? Scegliere. Le priorità. E poi le sicurezze. Il lavoro sicuro, la relazione sicura, il sentimento sicuro. L'essere vivi è miracolistico ed io chiedo certezze al domani. Le chiedo così forte, così insistentemente, che mi distraggo dal miracolo che è Ora. Noi che vorremmo sapere tutto. Tranne l'ora della nostra morte. Anzi neppure pensarci, alla nostra morte. E ci sforziamo, ci impegnamo con tutte le nostre forze per pensare ad altro. Magari passando il tempo a collezionare magnifiche monete dorate. Fingendo di non sapere che neppure una montagna di esse, potrà aggiungere un minuto alla durata della nostra Esistenza. Dilapidiamo nella distrazione il Miracolo che diamo per scontato. Il tempo che usiamo per noi stessi, quello passato in silenzio a guardarci dentro. O ad ammirare un tramonto, il suo segreto. O ad osservare zitti un bambino, il suo meravigliarsi continuamente. Questo tempo e solo questo, ci porteremo dietro, alla fine. L'essenziale è invisibile agli occhi, si legge nel Piccolo Principe. Ma soprattutto non si può nè contare nè fermare.
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E' Tempo per...Cose da Dire Archivi
October 2024
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