Paghiamo un prezzo per ogni scelta.
La vita di coppia ha un prezzo come lo ha quella da single. Lo ha nutrire molte relazioni, famigliari od amicali così come scegliere un'esistenza solitaria. I legami ci rinforzano, ma ci legano. La libertà fa respirare, ma ha odore di solitudine. Si resta col fiato corto per portare i bambini a scuola, a danza, a catechismo; ma poi è difficile goderci in tranquillità un tramonto, senza la tentazione di condividerlo su facebook o Whatsup. Una vita di stabilità e sicurezze ci tranquillizza, ma ci annoia e ci deprime. Una vita di spostamenti e di improvvisazione ci stimola, ma ci ansia. Dedicarci al lavoro non ci permette di avere tempo libero. L'ozio però ci lascia irrealizzati. Lavorare è necessario pagarsi le vacanze che però poi sono troppo brevi per recuperare dal lavoro. Non è raro passare metà della propria esistenza ad agognare una tranquilla pensione e poi la seconda metà a rimpiangere la vitalità e gli interessi di "quando ero giovane". Il rischio è quello di una perenne insoddisfazione che ci rimbalza da una situazione all'altra, sempre col gusto in bocca di chi si chiede "è tutto qui?". Il "giusto mezzo" sembra non esistere. Non più delle mezze stagioni, comunque. Forse perchè non esiste. La fisiologia ci spinge al cambiamento perchè stare fermi in natura è morire. Al tempo in cui eravamo mammiferi dalla breve vita, la natura ci spingeva alla procreazione con ogni mezzo, per garantire la sopravvivenza della specie, prima della ineluttabile precoce estinzione personale. E memoria di questo in qualche parte del nostro cervello rimane. Come trovare quiete da noi stessi, dunque? Le grandi Spiritualità indicano tutte la stessa Strada. Il luogo dove conduce può avere nomi diversi a seconda se ti professi Musulmano, Buddista, Indu', Cristiano, ma per tutti è dentro noi stessi. Maria oziava, totalmente assorta dalle parole di Gesù, mentre sua sorella Marta si dava un gran daffare per preparargli cena. Eppure non era il palato ciò che il Cristo chiedeva di soddisfare. Ancora, alla samaritana al pozzo, sempre il Cristo, colui che anche le tradizioni indù e musulmana considerano Maestro, dice di cercare un'altra Acqua. Quella che toglie la sete una volta per tutte. E potrà sembrare sorprendente, ma anche la medicina comincia ad interessarsi a questa misteriosa Strada Interiore. Sono state individuate aree cerebrali, nella corteccia prefrontale, che si attivano in preghiera ed in meditazione e potrebbero essere le porte al benessere. Ma la pastiglia della felicità è lungi dall'essere inventata. E' più sensato congetturare che in una parte profonda, ognuno di noi ha la possibilità di essere connesso a Qualcosa di più Grande. Addirittura che possiamo fare da "antenna" a Qualcosa di più Grande, fino alla possibilità di compiere quei cosiddetti miracoli (telepatia, precognizione etc) che anche la scienza ha ormai documentato. Ma il vero miracolo è quello quotidiano. Quando scegliamo di portare via tempo al "fare" ed all"avere" per occuparci dell'Essere. Essere noi. Anche questa scelta ha un prezzo: meno "vedere" e più "sentire", meno "giudizio" e più "compassione", meno parole e più silenzio.....forse meno televisione, meno auto, meno....? Ognuno fa le sue scelte, ognuno ne paga il prezzo. Tutti però abbiamo il dovere verso noi stessi di essere "svegli", consapevoli di ciò che stiamo scegliendo.
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E' Tempo per...Cose da Dire Archivi
October 2024
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