Qualcuno la considera più un ormone che una vitamina. E' verosimilmente coinvolta in un numero impressionante di aspetti della nostra salute: oltre al ben conosciuto effetto di "rinforzo"sulle ossa, avrebbe effetti anti-tumorali, anti-stress, anti-infiammatori, di modulazione per il sistema immunitario, anti-diabetici. Essenziale al benessere, quindi.
In realtà, da un lato, gli studi clinici non sono propriamente concordi nel considerarla una panacea (in ultimo lo studio VITAL pubblicato nel 2018 sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine); dall'altro che questa sostanza sia implicata in numerosissime reazioni metaboliche del nostro organismo è indiscutibile. Ma a questo punto cominciano le domande (tante) cui dare risposte certe (poche). Chi deve assumenerne un supplemento? Sicuramente chi soffre di osteoporosi, indipendentemente dal sesso. Se siete donne ed avete più di 50 anni, un dosaggio ematico, al prossimo prelievo di controllo è caldamente consigliato. Il resto è zona d'ombra. Quale vitamina D? Esistono diverse formulazioni commerciali di questa vitamina, la piu' diffusa è il colecalciferolo. E' anche la più economica. E' una forma di vitamina D che per diventare efficace nel corpo deve essere "attivata" a livello del fegato e del rene. Le linee guida scientifiche dicono che va bene per tutti, tranne per chi soffre di malattie epatiche o renali. In effetti nel sangue viene dosata una forma diversa, biologicamente attiva, che è la vitamina D3 (quella presente a prevalenza nei cibi grassi a contenuto animale); a parte la questione economica, parrebbe piuttosto sensato che una supplementazione avvenisse in questa forma. In commercio ne esistono anche di origine vegetale, adatte ai vegani. Quanta vitamina D? Le linee guida consigliano poche centinaia di Unità Inernzionali al giorno. Però per raggiungere livelli nel sangue adeguati spesso ne è necessaria di più, a volte molta di più; in commercio esistono capsule da 1000, 4000, 10000 Unità. Una possibilità ragionevole è iniziare con 1000 e controllare successivamente i dosaggi nel sangue, tenenendo presente che alle nostre latitudini d'estate ne è sicuramente necessaria una quantità minore (viene "fabbricata" grazie all'esposizione solare). Quali sono i livelli corretti nel sangue? I diversi laboratori riportano valori normali nel range da 20-30 fino a 80-100 ng/ml. Sopra i 100 (ma di quanto sopra?) è probailmente tossica. Sotto i 30, consiglierei di valutare un'integrazione. Valori tra i 50 e gli 80 sono probabilmente auspicabili, nel caso se ne assuma un'integrazione farmacologica. C'è da considerare anche la situazione clinica: una donna giovane con osteoporosi si merita un "spinta" più coraggiosa di un uomo anziano in apparente buona salute e senza problemi ossei. La supplementazione farmacologica è sicura? In effetti un'intossicazione è possibile, perchè la vitamina D si accumula nell'organismo. Il rischio, alla lunga, è quello delle calcificazioni, che significano maggiore probabilità di complicanze cardio-vascolari. Le formulazioni ad alto dosaggio assunte ogni 15-30 giorni espongono di più a questo pericolo e sono sconsigliate a chi ha problemi renali importanti, ad esempio. Consiglierei al massimo un assunzione settimanale, ma meglio quella quotidiana, in chi è paziente. Solo Vitamina D? Alla ribalta sul palcoscenico della prevenzione dell'osteoporosi sta assurgendo la vitamina K2, di cui sono ricchi cibi grassi e fermentati. Addirittura in paesi come il Giappone viene consigliata liberamente assieme alla vitamina D. La Vitamina K2 sembra essere il braccio destro della vitamina D, quella che ne assicura l'azione sull'osso e non sulle arterie, dove il rischio è appunto quello delle calcificazioni. Soprattutto quando, assieme alla vitamina D, si assumono integrazioni di calcio: che io consiglierei ormai solo in casi particolari. Un'integrazione di 100 , al massimo 200 mcg al giorno mi sembra raccomandabile, in chi dovrà assumere per anni vitamina D. Meglio la forma MK7, a meno che non si assumano anticoagulanti orali, nel qual caso si dovrebbe optare per la MK4, meno ricca di principio attivo, ma più maneggevole. E il magnesio? Sicuramente il magnesio interferisce col metabolismo del calcio, per cui, spesso che ha davvero bisogno di calcio perchè ha livelli molto bassi nel sangue, è bene che assuma anche magnesio. E' possibile che interagisca anche col funzionamento di vitamina D. Sicuramente quando i livelli nel sangue sono bassi, va reintegrata. In realtà questa non è una condizione clinica così comune, tranne in gravi malnutrizioni o malattie renali o diarree croniche. E' vero che un cucchiaino di magnesio alla sera può aiutare a rilassarsi, è indicato per alleviare dolori ed irritabilità legati al ciclo mestruale, previene la formazione di calcoli renali, in particlare nei periodi caldi. Controindicazioni sono rare, ad esempio in campo nefrologico. In conclusione la supplementazione farmacologica di vitamina D è impegnativa. Va fatta tutta la vita, perchè abbia senso. In dieci anni si tratta di assumere almeno 3650 compresse, per capirsi. Il doppio se, come consiglierei,si decide di integrare anche la vitamina K2. Ha un costo economico, soprattutto se si assume la forma attivata, anche se non così esagerato ai tempi dell'e-commerce. E' sicuramente indicata in chi ha osteoporosi o famigliarità per osteoporosi. Per gli altri è, come spesso capita nella vita, una scelta personale. Potrebbe essere ragionevole essere poco ragionevoli, ma affidarsi alla pancia: provare alcuni mesi e rimettersi al giudizio del proprio corpo.
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January 2025
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