La dieta vegetariana è stata sdoganata anche dalla medicina ufficiale.
La Societa’ Americana di Dietologia ha dichiarato che può essere seguita con beneficio in ogni stadio della vita, dall’ infanzia alla vecchiaia, dalla donna che allatta allo sportivo professionista. L’organismo ne trae tale beneficio che le probabilità di malattia cardiaca sono ben più basse. A proposito del valore della dieta “senza carne”, riporto un articolo su Vitamina B12 e dieta vegetariana, pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients del 2016, ad opera di medici di varie Università siciliane. I vegetariani possono potenzialmente avere deficit di ferro, zinco, vitamina D, ma in realtà è il deficit di VitB12 ad essere un possibile serio problema. Anemia, infiammazione della lingua, disturbi neurologici, dai banali formicolii alla paralisi, sono le possibili conseguenze. Prima di tutto, anche chi mangia carne ha comunque lo stesso problema, perché spesso è proprio l’assorbimento a livello gastrico ad essere deficitario: l’età avanzata e l’uso di farmaci che bloccano l’acidità dello stomaco, di cui ormai si fa ampio uso, ne sono spesso responsabili. Questa vitamina è ancora abbastanza misteriosa. E’ necessaria alla buona salute del sangue e del sistema nervoso, ma potrebbe servire anche, come anti ossidante, a detossificare l’organismo. Non esiste sicurezza su quanto dovrebbe esserne assunta normalmente, comunque quantità vicine al milionesimo di grammo, per cui i segni di un deficit si possono manifestare anche dopo molti anni. Neanche il dosaggio del sangue è sicuramente significativo di deficit. Al momento, la posizione della medicina ufficiale è che chi segue una dieta vegetariana, anche se assume latte e uova, dovrebbe avere un integrazione di vitB12, in piccole dosi ogni giorno, oppure in una dose settimanale più elevata. I multivitaminici non sono consigliati, per problemi di interazioni che potrebbero bloccare l’assorbimento di vitamina B12. In realtà, anche se definitivamente studiati (e non lo saranno mai, visto lo scarso riscontro economico che se ne potrebbe avere), vengono segnalati alcuni cibi che potrebbero, se assunti regolarmente, aiutare ad affrontare la questione in maniera naturale. La vitamina B12 non è contenuta nella carne, semmai è prodotta dai batteri che la colonizzano. Per cui alcuni prodotti vegetali “fermentati” da batteri potrebbero esserne fonte adeguata. Esistono studi (anche se non definitivi) che comprovano la presenza della vitamina in buone quantità nei seguenti cibi: -Alcuni funghi ( lo Shiitake, il Pleurotus siciliano, il Cratarellus Cornucupoides o Trombetta dei Morti) -Alcune alghe (Nori, Chlorella, Klamath, Spirulina) -Alcuni cibi fermentati (Sauerkraut -crauti in aceto-, mitteleuropeo; il tempeh, dalla soia) In sintesi, per i vegetariani e più ancora per i vegani, è bene essere in contatto col proprio corpo, per notare segni precoci di “qualcosa che non va” ed eseguire, come anche i mangiatori di carne, controlli annuali degli esami del sangue, emocromo con sideremia, ferritina, calcemia, dosaggio della vitamina D, della B12 e dell’omocisteina.
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October 2024
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