Definire cosa siamo è complesso e difficile.
Più semplice e facile definire cosa non siamo. Non siamo le nostre emozioni ad esempio. Le emozioni sorgono dal nostro profondo, in risposta ad avvenimenti o collegate alla nostra fisiologia (ad esempio la solitudine della sera o l'irritabilità da calo ormonale pre-mestruale). Arrivano perchè ne godiamo (la gioia per la nascita di un figlio) oppure perchè ne impariamo (la frustrazione per un progetto irrealizzato). Disidentificarsi da esse può risparmiarci sofferenza. E' la differenza che corre tra l'essere il protagonista o lo spettatore di un film drammatico: lo spettatore si può concedere empatia fino al pianto, ma non è obbligato a far parte del tragico finale in cui l'eroe/eroina muore. Si tratta di mettere un pò di distanza tra noi e la nostra esistenza. Lo spazio giusto perchè possiamo goderne e commuoverci senza esserne sopraffatti. La lucidità nel giudizio non va a scapito dell'empatia, semmai ci rende più "efficienti" nell'azione. In effetti è proprio questa l'azione di alcuni farmaci anti-depressivi. Che però sono gravidi di effetti collaterali. Lo stesso risultato si può raggiungere attraverso la consapevolezza verso il proprio corpo che va di pari passo con la disidentificazione dai propri processi mentali e dalle proprie emozioni. Che le emozioni risiedano nel corpo lo sa bene la saggezza popolare, per cui ci si rode il fegato dalla rabbia o ci scoppia il cuore dalla gioia. Lo sa bene anche la medicina tradizionale cinese che lavora proprio su questi organi, in agopuntura, per mantenere l'armonia nel corpomente che siamo. Lo sa bene anche la tradizione indiana che attraverso la respirazione, la postura corretta e la meditazione ci orienta verso la nostra libertà interiore. Intanto che possiamo fare? Cambiare. Cambiare il modo in cui ci esprimiamo e trasmettiamo informazioni a noi stessi. Non più " sono arrabbiato", ma sono attraversato dalla rabbia. E già posso sentire più spazio dentro, in cui respirare. Il criceto della nostra attività mentale gira come un pazzo sulla ruota del pensiero. Ma anche lui, istante per istante, può imparare a rallentare, se noi gli insegnamo, istante per istante, con pazienza e compassione.
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E' Tempo per...Cose da Dire Archivi
January 2025
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